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Fattura di rettifica: come comportarsi per la fatturazione elettronica?

La fattura di rettifica

Di cosa parliamo quando nominiamo la fattura di rettifica, un argomento che non sempre è chiaro e che potrebbe nascondere qualche insidia per quanto riguarda la sua compilazione e, soprattutto, per le modalità corrette di trasmetterla telematicamente per la fatturazione elettronica? In questo articolo lo spiegheremo dettagliatamente, sperando che sia di aiuto a chi si trova in difficoltà o ha necessità impellente di rettificare una fattura già emessa.

Cos’è la fattura di rettifica

Fattura di rettifica

Annullare una Fattura

Si tratta di una fattura a segno negativo che va ad annullare, quindi rettificare, una fattura o più fatture emesse precedentemente. Ma andiamo per gradi e step, soprattutto per coloro che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro autonomo o della gestione aziendale e che stanno cercando di imparare e di comprendere a fondo come ci si deve comportare in ambito di fatturazione.

Quando si emette una fattura di rettifica?

Tutte le volte che c’è necessità di annullare una regolare fattura emessa precedentemente. Qualche esempio?

  • Ci si accorge di aver fatturato merce/prodotti/servizi in maniera errata, magari nella descrizione (quindi compromettendo la precisione del deposito) o nel prezzo, unitario o totale.
  • Un cliente rende qualcosa e gli vengono restituiti i soldi.
  • Una spedizione non va a buon fine e torna indietro quindi il cliente non paga.
  • Il cliente rinuncia a un acquisto che era già stato fatturato.
  • Si è emessa una fattura per un acconto poi restituito per rinuncia da parte del cliente.
  • Errori di vario genere, anche di forma, su una fattura, contestati dal cliente e quindi da correggere.

In tutti questi casi è fondamentale compilare, e trasmettere digitalmente al SdI, una cosiddetta fattura di rettifica.

Perché è importante rettificare ufficialmente una fattura sbagliata o annullare?

Tutti sappiamo come funziona il nostro sistema contributivo, ovvero l’onere di pagare le tasse in base a quanto si dichiara annualmente in termini di fatturato. I lavoratori dipendenti, che hanno busta paga, non si devono preoccupare di questa incombenza, in quanto il loro dovuto viene regolarmente scalato in automatico da compenso mensile in base al sistema cosiddetto “a scaglioni”. Gli autonomi, invece, o i titolari d’impresa e/o azienda/società, devono contribuire al pagamento delle tasse in base a parametri prestabiliti:

  • percentuali che crescono in base al volume di fatturato;
  • tasse sul lavoro, sulle proprietà, sugli investimenti;
  • tipologia di codice professionale.

Naturalmente, il dato più importante, quello che contribuisce maggiormente a creare l’imponibile fiscale, è il fatturato. Se viene emessa una fattura ma, in realtà, i soldi non sono incassati (per svariati motivi, inclusi quelli elencati nel paragrafo precedente), il rischio è di andare a pagare una percentuale in più di tasse su un ricavo che, in effetti, non è mai stato incassato. Inoltre, una fattura errata, soprattutto per quanto riguarda la forma e la compilazione, potrebbe rappresentare motivo di sanzione, andando a richiedere ulteriori esborsi ingiusti al professionista o all’azienda. Il che, visto che comunque la pressione fiscale italiana è già al massimo, è assolutamente una situazione da evitare. Emettendo fattura di rettifica, automaticamente verrà scalata la cifra non incassata da quella precedentemente dichiarata, andando a ripristinare il giusto calcolo del ricavo annuo e, quindi, dell’imponibile fiscale.

fattura di rettifica

Cancellare una Fattura

Com’è fatta una fattura di rettifica

Si tratta di un documento identico a una fattura normale ma avrà segno meno. In che senso? Ecco i dati che devono comparire sulla fattura:

  • intestazione sia del cliente che del venditore;
  • numero progressivo, come se fosse una fattura ordinaria;
  • elenco dei prodotti/servizi da rettificare;
  • prezzo unitario in negativo;
  • dicitura che specifica quale sia la fattura di riferimento che si sta rettificando.

Nota bene: le fatture di rettifica possono essere totali o parziali. Ossia, si può rettificare un’intera fattura, solo alcuni prodotti o servizi o addirittura un differenziale di prezzo su prodotti e servizi. Inoltre, si può fare una fattura di rettifica unica per annullare più fatture o scegliere di emetterle singolarmente. Questo dipende un po’ dalla politica organizzativa e amministrativa di chi si occupa della gestione.

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Le fatture di rettifica devono essere elettroniche?

Sì. Da gennaio 2019 tutti i liberi professionisti e i titolari d’azienda in possesso di Partita Iva (esclusi gli aderenti al Regime Forfettario) sono obbligati a emettere e pretendere fattura elettronica, da girare poi al SdI che, a sua volta, la trasmetterà all’Agenzia delle Entrate. Ciò significa che vanno inviate per via telematica:

  • tutte le fatture emesse, che testimoniano i ricavi;
  • quelle ricevute, che testimoniano le spese sostenute;
  • le rettifiche, che annullano totalmente o parzialmente fatture emesse, incluse eventuali rettifiche in entrata, emesse dai propri fornitori a proprio favore;
  • quelle che accompagnano merci o servizi per spedizione su territorio nazionale o estero.

Come si invia una fattura di rettifica telematicamente?

Esattamente come quelle ordinarie. Si può utilizzare lo stesso modulo che si usa per fatturare di solito, avendo cura di compilarlo a segno meno e di specificare in nota il numero della/e fattura/e da annullare o correggere. Dopodiché, sempre tramite il solito account di posta PEC che si utilizza per la fatturazione elettronica, il documento va inviato al SdI come se fosse una semplice e regolare fattura.

Le fatture di rettifica possono essere gestite dall’app che si utilizza di solito per la gestione della fatturazione?

fattura di rettifica

Cancellare Fattura

Se per la gestione delle proprie fatture elettroniche si è scelto di utilizzare una app, ad esempio come questa, è assolutamente possibile servirsene anche per inviare e ricevere fatture di rettifica. Come abbiamo già spiegato, si tratta di semplici documenti fiscali equiparabili a quelli classici, quindi possono essere trattati allo stesso modo. Anzi, utilizzare un software gestionale specifico è comunque una buona idea, in quanto spesso, le rettifiche si fanno in situazioni di stress, perché in genere si sta cercando di risolvere una controversia con un cliente, quindi c’è più rischio che ci si dimentichi di inviarla, presi dalla voglia di chiudere più velocemente possibile il problema e la situazione di disagio e nervosismo.

Si possono visualizzare le fatture di rettifica una volta inviate telematicamente?

Certo. Tali fatture verranno conservate, come tutte le altre, nel proprio archivio, detto anche “cassetto fiscale”, presente nell’area personale, accessibile con le proprie credenziali, nel sito dell’AdE.

Maria MonacoFattura di rettifica: come comportarsi per la fatturazione elettronica?

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