Fattura elettronica privati: tutte le novità 2020
L’anno scorso, a partire da gennaio, è entrato in vigore una nuova modalità di fatturazione, che ha coinvolto sia le aziende che i privati, ovvero i liberi professionisti. Si è trattato di una vera e propria rivoluzione nel modo dell’amministrazione del lavoro autonomo, che, come tutte le novità, portò non poco scompiglio e non pochi dubbi nella sua corretta gestione. Adesso, la maggior parte dei titolari di Partita Iva e titolari d’impresa hanno imparato a confrontarsi con la fatturazione elettronica e sanno gestirla con sufficiente disinvoltura. Ma nel 2020 come cambia la fattura elettronica privati? Sarà ancora obbligatorio trasmettere telematicamente al SdI tutti i documenti di transazioni finanziarie o ci saranno delle novità? Nel corso dell’articolo tutte le risposte a questi e tanti altri quesiti.
Fattura elettronica privati: cos’è?

Fattura Elettronica
La fattura elettronica privati è semplicemente la vecchia fattura cartacea che è diventata obbligatoriamente digitale. Può essere creata dallo stesso professionista, utilizzando uno dei classici software (es. Word, Excel) oppure scaricando i modelli dalle varie app di fatturazione elettronica disponibili sul mercato delle applicazioni per smartphone e iPhone. Esattamente come il documento cartaceo, la fattura elettronica può contenere il logo dell’azienda, il font che si preferisce e tutte le indicazioni obbligatorie per renderla valida:
- anagrafica venditore e cliente;
- data;
- numero progressivo;
- elenco dei servizi e/o prodotti ceduti con prezzo unitario;
- spese accessorie con prezzo;
- contribuzione alle Casse di Previdenza con cifra in trasparenza;
- totale da pagare;
- diciture standard, ad esempio quella relativa al bollo.
Ovviamente, se necessario e se richiesto dal cliente o per propria comodità, la fattura elettronica privati può essere stampata e diventare, così, un documento cartaceo. La cosa fondamentale è, però, che il documento digitale deve essere inviato telematicamente all’Agenzia delle Entrate, tramite la piattaforma dedicata, ossia il SdI, Servizio di Interscambio.
Come si fa a trasmettere le fatture digitali?
Inviare le proprie fatture elettroniche privati al SdI, e di conseguenza all’Agenzia delle Entrate, è un’operazione relativamente semplice.
- Creare un account di Posta Elettronica Certificata (PEC).
- Inviare regolarmente tutte le fatture, sia emesse che ricevute.

Fatturazione
La documentazione verrà archiviata automaticamente nella propria area personale, chiamata anche cassetto fiscale, e verrà conservata nel database. Questo serve per verificare che le fatture trasmesse corrispondano a quanto verrà poi inserito nella Dichiarazione dei Redditi e che il proprietario della Partita Iva abbia pagato una cifra congrua di tasse. Infatti, il discorso della fatturazione elettronica nasce principalmente per questo: per cercare di contenere il più possibile l’evasione fiscale e per agevolare eventuali controlli, sia da parte dello Stato per individuare eventuali frodi sia da parte dei lavoratori, per poter dimostrare, in caso di errori, la propria buonafede.
Fattura elettronica privati: chi deve emetterla?
Quasi tutti i detentori di Partita Iva sono obbligati a fatturare elettronicamente, quindi si parla sia di Aziende, sia piccole che grandi, sia di liberi professionisti. Sono esentati solo:
- i piccoli imprenditori agricoli;
- coloro che aderiscono al Regime Forfettario, ex Regime dei Minimi.
Tutti gli altri lavoratori con Partita Iva devono per forza aderire all’obbligo di trasmissione telematica dei documenti fiscali, pena sanzioni molto salate. Si precisa che anche i professionisti esentati, a loro discrezione e senza obbligo, sono però invitati a partecipare alla fatturazione elettronica, proprio per rendere il progetto di controllo e verifica più preciso ed efficiente possibile.
Liberi professionisti obbligati a emettere fattura elettronica privati
- Medici, infermieri e OSS che hanno uno studio ambulatoriale o svolgono attività di visita domiciliare o consulenza, anche se regolarmente assunti in ambito pubblico.
- Dentisti, psicologi, fisioterapisti, nutrizionisti, medici dello sport, chirurghi plastici e tutti coloro che espletano funzioni sanitarie ritenute al di fuori del circuito del SSN.
- Consulenti di qualsiasi genere.
- Tecnici come ragionieri, geometri, architetti d’interni, arredatori.
- Professionisti quali avvocati, notai, architetti, ingegneri, anche se facenti parte di Studi Associati.
- Promotori finanziari e procacciatori d’affari.
- Venditori, porta a porta (solo se superano la soglia di 5000 euro l’anno di ricavi), rappresentanti.
- Personal trainer, consulenti sportivi e dell’ambito del benessere e della bellezza, venditori di prodotti online o fisicamente.
- Influencer, Youtuber, artisti in genere, a patto che non abbiano Partita Iva Forfettaria.
- Commercianti.
- Ristoratori.
- Venditori ambulanti e artigiani.
- Professionisti come idraulici, pittori, lavoratori nel campo edilizio che non siano assunti da ditte o cooperative.
Insomma, tutti coloro che hanno una Partita Iva tradizionale e che fino a gennaio 2019 emettevano regolarmente semplice fattura cartacea.
Gestire la fattura elettronica privati
I liberi professionisti sanno bene quanto impegno e quanto investimento, in termini di soldi e tempo, ci sia dietro il lavoro autonomo. Occuparsi anche della gestione burocratica della propria professione, e doverne dare costantemente conto a un Ente importante e autorevole come l’Agenzia delle Entrate, rischia di diventare un vero e proprio secondo lavoro. Che comporta non solo il dover sacrificare ulteriore tempo alla propria vita privata ma, spesso, anche un notevole aumento di stress. Perché si ha sempre paura di sbagliare, di ritardare l’invio, di non averlo eseguito correttamente e la Spada di Damocle della Cartella Esattoriale è un incubo ricorrente in chi deve gestire autonomamente il proprio imponibile fiscale, sul quale verranno poi calcolate le tasse dovute allo Stato.
Qualche consiglio per gestire al meglio la fatturazione elettronica, se si è libero professionista
- Affidarsi al Commercialista di fiducia, delegandogli l’incombenza.
- Assumere un collaboratore che funga da impiegato amministrativo, in modo che possa seguire tutto il discorso fiscale con attenzione, dedicandosi solo a quello.
- Occuparsene in prima persona, cercando di ottimizzare i tempi, ad esempio dedicando ogni settimana una mattina o un pomeriggio solo a questo lavoro.
- Utilizzare la tecnologia e scegliere uno strumento valido, semplice ed economico adatto alle proprie esigenze.
Le app per fattura elettronica privati: perché è un’ottima scelta?

App e Funzioni
Esistono app e software che gestiscono autonomamente il discorso della fattura elettronica privati. Sono semplici, veloci, utilizzabili da qualunque posto nel mondo e a qualsiasi ora, così da poter lavorare e verificare la propria situazione fiscale in qualsiasi momento, senza vincoli e soprattutto senza spendere soldi. Queste app, una volta organizzate e configurate secondo le proprie esigenze, trasmettono i dati in automatico, oltre ad offrire altri servizi funzionali e utili alla gestione corretta e ordinata della propria attività. Ad esempio lo strumento di gestione del deposito/magazzino e lo scadenzario, così da scongiurare qualsiasi dimenticanza di scadenze importanti, che siano ufficiali e professionali o personali o strettamente legate alla propria professione. Per avere un’idea di come sono strutturate e come funzionano potete dare un’occhiata qui.