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Fattura Enasarco: cos’è, chi deve emetterla e come

Cos’è la fattura Enasarco?

ENASaRCo è l’Ente Nazionale Assistenza Agenti e Rappresentanti di Commercio e, per quanto riguarda la fatturazione e il calcolo dell’imponibile fiscale ha delle regole precise. Ecco perché i lavoratori che si occupano di rappresentanza commerciale, vendite porta a porta o collaborano a contratto a provvigione con aziende devono essere iscritti obbligatoriamente e fatturare secondo i canoni prestabiliti. Ma da cosa differisce una fattura Enasarco rispetto a una tradizionale? Quali differenze e quali analogie ci sono? Anche questa fattura rientra nell’obbligo di trasmissione telematica al SdI? Scopriamolo!

Enasarco: l’Ente di Agenti e Rappresentanti

fattura enasarco

Agenti di Commercio

Quali sono i lavoratori, in possesso di Partita Iva, che devono iscriversi all’Ente ed emettere fattura Enasarco?

  • Rappresentanti di commercio.
  • Venditori porta a porta.
  • Tutti coloro che svolgono la funzione, per una società, di rappresentanza e commercio a domicilio, privato o aziendale.

Per alcuni di questi lavoratori non è previsto l’obbligo di apertura di Partita Iva e fatturazione. Possono lavorare a contratto o con ritenuta d’acconto. Naturalmente, per poter usufruire di questo vantaggio, devono rientrare nei minimali contributivi previsti e stipulati, annualmente, dall’Istat. Che sono i seguenti, per il 2020:

  • 861,00 euro per gli agenti monomandatari;
  • 431,00 euro per gli agenti plurimandatari.

L’agente monomandatario è colui che lavora per una sola azienda mentre il plurimandatario è quello che collabora con due o più datori di lavoro o società.

Tipologie di fattura Enasarco

I rappresentanti o agenti di commercio possono scegliere, in base alle loro caratteristiche professionali e al loro volume d’introiti, tra diverse tipologie di Partita Iva e, di conseguenza, optare per la soluzione più conveniente e remunerativa per la propria situazione soggettiva.

  • Partita Iva ordinaria, per chi fattura 35.000 euro o oltre all’anno;
  • Regime Forfettario, per chi fattura meno di 35.000 euro all’anno o, comunque, per i primi cinque anni o, ancora, se ha meno di 35 anni.

Può anche scegliere se lavorare per una sola azienda o se ricercare più collaborazioni. Anche in questo caso cambieranno i termini di contribuzione e le percentuali previdenziali.

Il contributo previdenziale

Per tutti gli agenti di commercio e i rappresentanti/venditori che aderiscono all’iscrizione Enasarco è previsto il pagamento obbligatorio dei contributi previdenziali, da versare all’Ente stesso, che funge anche da Cassa Previdenziale specifica per il settore. L’aliquota percentuale cambia di anno in anno e va ripartita sempre tra agente e società mandataria. Per il 2020 l’aliquota è stata fissata e ufficializzata al 17% sul ricavo annuo. Di questa cifra, l’8,5% (la metà) è a carico dell’agente e l’altra metà a carico dell’azienda che l’agente rappresenta.

Esempio:

Se l’Agente X dichiara un imponibile tassabile annuo, relativo al 2020, di 10.000 euro, i calcoli saranno i seguenti:

  • totale contributo da versare ad Enasarco 1.700 euro;
  • 850.00 euro li paga l’agente;
  • 850.00 euro li paga la società mandataria o, ripartita equamente, le società mandatarie.

Come compilare correttamente la fattura Enasarco

I venditori o rappresentanti che devono emettere fattura Enasarco possono creare il proprio modulo di fattura in maniera personalizzata, come se fosse una fattura normale e ordinaria. Tuttavia, nella sua compilazione dovranno necessariamente comparire dei dati in più, per l’appunto relativi alla quota contributiva previdenziale e alla sua suddivisione. Quindi, una fattura Enasarco dovrà contenere:

  • intestazione del venditore con, eventualmente, la citazione dell’agenzia o della società mandataria;
  • dati cliente;
  • data e numero progressivo di emissione;
  • elenco del venduto, che siano prodotti o servizi, con prezzo unitario;
  • esplicitazione dell’IVA, sia in valore assoluto che percentuale;
  • cifra e percentuale del contributo previdenziale, con suddivisione in chiaro tra agente e società di rappresentanza;
  • totale della fattura;
  • esplicitazione della provvigione, sia in cifra che in percentuale;
  • metodo di pagamento;
  • eventuali altre diciture relative al bollo, al tax free o all’esportazione al di fuori del territorio nazionale.

La fattura Enasarco deve essere digitalizzata?

Come tutte gli altri professionisti anche gli agenti di commercio e i rappresentanti sono, ad oggi, obbligati a trasmettere telematicamente i propri documenti di reddito al SdI. Quindi sì, chi emette fattura Enasarco deve renderla elettronica e inviarla alla piattaforma che la girerà e archivierà, automaticamente, nella sua pagina e area personale del sito dell’Agenzia delle Entrate. Come da regola, chi aderisce al Regime Forfettario può evitare di emettere fattura elettronica ma è importante che comunque compili la fattura senza dimenticare di specificare i termini e le quote della contribuzione all’Ente.

Come si invia una fattura Enasarco elettronica?

Inviare al SdI una fattura Enasarco elettronica è molto semplice e il procedimento è lo stesso applicato da chi emette fattura classica.

  1. Aprire un account di posta PEC.
  2. Inviare, con eventuali allegati, ogni fattura emessa al SdI.
  3. Se si desidera effettuare controlli, visualizzare una fattura o verificare la propria situazione fiscale basta accedere, con le proprie credenziali, all’area personale del proprio profilo sul sito dell’Agenzia delle Entrate e consultare il proprio archivio.

Perché è obbligatoria l’iscrizione all’Enasarco?

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Businessman

Se si sta pensando di intraprendere la carriera di rappresentante commerciale o venditore porta a porta, che si tratti di una prima o di una nuova esperienza lavorativa o di un passaggio di collaborazione con l’azienda per cui si è dipendenti, è una buona idea aprire la propria Partita Iva e lavorare la libero professionista con iscrizione all’Enasarco. L’Ente è nato per tutelare questa categoria di lavoratori che, spesso, si devono accontentare di contratti di collaborazione saltuaria, Co.Co.Pro, a termine o non sicura. Avendo la propria P.Iva, invece, è possibile aprirsi diverse opportunità:

  • lavorare per la propria azienda usufruendo di fissi e provvigioni non limitate da un contratto ma trattabili privatamente;
  • collaborare con più aziende, ampliando così la propria esperienza, il bacino di clientela e aumentando il volume d’affari;
  • mettersi in proprio come procacciatore d’affari, di clienti o di vendite, sia tra privati che tra aziende.

Inoltre, il sistema contributivo Enasarco prevede l’accumulo di fondo pensionistico, ossia permette ai liberi professionisti del settore di accumulare una cifra che, raggiunta l’età pensionabile, potranno riscuotere in varie opzioni (mensilmente, ad esempio) sottoforma di pensione. L’iscrizione può essere da fatta dagli agenti italiani che operano sul territorio oppure da agenti stranieri la cui società, però, opera o ha sede in Italia. Naturalmente, laddove si tratti di affari con l’estero, bisognerà adeguare l’IVA alla normativa vigente del Paese in cui si effettua la vendita.

 

Maria MonacoFattura Enasarco: cos’è, chi deve emetterla e come

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